Persepolis, Marjane Satrapi

Persepolis è una graphic novel ovvero quello che si potrebbe definire un romanzo a fumetti di genere autobiografico.
L'autrice di Persepolis, Marjane Satrapi, racconta la sua infanzia nel 1980 a Theran durante quella che è stata definita la rivoluzione islamica. Cresciuta in una famiglia molto progressista e moderna Marjane è una bambina assai sveglia per la sua età e già da piccola si dimostra interessata agli avvenimenti che riguardano il suo paese cominciando a interessarsi prestissimo di politica.
Negli anni il regime diventa sempre più severo : le donne devono mettere il velo, c'è la separazione di maschi e femmine nelle scuole, il divieto di vestirsi all' occidentale e così via.
Marji e i suoi genitori essendo dei contestatori del regime hanno molti problemi (bellissime le vignette in cui Marji esce per strada con un giubotto di jeans con una spilla di Micheal Jackson e per questo sta per essere arrestata, riuscendo infine a salvarsi solo grazie a un pianto molto convincente) però nonostante tutto la vita procede come sempre.

Purtroppo arriva la guerra contro gli iracheni e iniziano i primi bombardamenti, allora i coniugi Satrapi temendo per la figlia decidono di mandarla a studiare in un collegio francese a Vienna. Marji si trova catapultata nella realtà occidentale, molto diversa da quella del suo paese e all' inizio fa fatica a integrarsi. Con molti sforzi e sentendo la mancanza di casa Marji passa la sua adolescenza a Vienna tra punk, canne e primi amori. Finito il liceo Marjiane torna in Iran ma trova un paese ancora più arretrato di quello che aveva lasciato ed inoltre soffre perchè viene considerata troppo occidentalizzata dagli iraniani.
Significativa di questo la vignetta in cui Marji parla alle sue amiche iraniane dicendo di avere avuto diverse esperienze sessuali visto che ha ventidue anni e le sue amiche scandalizzate le danno della poco di buono.
Ma la Satrapi è una donna forte e non si lascerà certo abbattere, contenstando ancora il regime e facendo valere la sua voce e quella di tutti gli oppressi.
Persepolis mi ha molto colpito: inanzitutto per lo stile dei disegni che sembra sempre avere un qualcosa di orientaleggiante, ma soprattutto per la bravura dell' autrice di raccontare temi molto delicati come la guerra in maniera frizzante e a volte anche divertente, facendoti sentire quasi parte integrante della storia.
Un messaggio bellissimo di questa graphic novel è quello di lottare sempre per i propri ideali, far valere le proprie idee e non avere paura del giudizio altrui che sia quello di altre persone oppure di un regime oppressore.
Inoltre da un interessante punto di vista sull' Iran, paese di cui si sente spesso parlare ma su cui io almeno non sapevo molto. E' strano pensare che una cosa da noi normale come truccarsi possa essere un atto di ribellione in Iran e che in Iran una donna truccata e vestita all' occidentale può rischiare la galera se non peggio.

Se siete appassionati di fumetti Persepolis è assolutamente da avere ma anche se non lo siete resterete sicuramente colpiti da questa storia che riesce ad emozionare ribadendo sempre questo concetto: lottare per ciò in cui si crede e non arrendersi mai.

Commenti

Francesco ha detto…
ciao Sara! Grande recensione! Sono molto curioso riguardo questo fumetto: l'ho conosciuto solo adesso perché sta uscendo il film, ma avevo proprio intenzione di cercarlo e di leggerlo! Spero che tu sia dei nostri quando andremo a vederlo al cinema ;) ciao!

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