Fun Home, Alison Bechdel


Il titolo di questa graphic novel è azzeccatissimo per la sua ambiguità: Fun home infatti potrebbe essere tradotto in italiano come "casa divertente" ma leggendo questo avvincente romanzo a fumetti si scopre che fun in realtà è il diminutivo per funeral e quindi dovrebbe essere invece tradotto come "casa funeraria".
Questa contrapposizione tra divertente e lugubre viene evidenziata nel sottotitolo dell' edizione italiana che è appunto "una tragicommedia familiare".
L'autrice ripercorre la sua storia e quella della sua famiglia: una famiglia particolare, descritta come una colonia di artisti e che gestisce un impresa di pompe funebri, la Bechedl's funeral home.
Alison fin da piccola si sente in contrasto in particolare con suo padre Bruce: mentre lei è spartana, pratica, non amante dell' estetica, un maschiaccio, suo padre è amante del restauro e del giardinaggio, ha una passione sfrenata per i fiori, è attento ad ogni minimo dettaglio sia che riguardi il suo aspetto fisico o la propria casa che passa ore ed ore a restaurare.
I battibecchi fra i due sono sempre continui, l'unica cosa che sembra accomunarli è la passione per la letteratura.

Alison finito il liceo va al college a studiare appunto letteratura e capisce di essere omosessuale.
Decide di comunicarlo alla famiglia e attraverso la madre viene a conoscenza dell' omosessualità da sempre negata e nascosta del padre.

Alla fine Alison e Bruce hanno molte cose in comune e la scoperta di questo segreto li fa in qualche modo riavvicinare, purtroppo però Bruce muore in quello che sembra essere un incidente ma secondo molti un riuscito suicidio, dimostrando ancora una volta l'abilità di Bruce nel fingere.
A Alison non rimane che ripercorre il suo passato e quello della sua famiglia ricordando e celebrando Bruce per quello che era: suo padre ma soprattutto un essere umano che, anche se con i suoi difetti, era sempre presente per lei.
Fun home è un romanzo a tutti gli effetti, se si tolgono le vignette si potrebbe ugualmente leggere e stupisce non soltanto per il modo incredibile con cui l'autrice riesce a raccontare la sua vita e quella della sua famiglia ma anche per l'uso sempre adeguato di citazioni letterarie che vanno da Omero a Proust. Inoltre tratta di temi molto delicati come la morte, che viene vista come avvenimento ancora più assurdo dall'autrice dato che lei e i suoi fratelli giocavano fin da piccoli con le tombe dell' agenzia funebre, e l'omosessualità, che resta ancora oggi per molti aspetti un tabù. Bruce è stato costretto a fingere tutta la vita, imprigionato in una realtà provinciale mentre Alison è riuscita ad esprimere la sua identità sessuale, una libertà appunto invidiata da Bruce che scrive a Alison in una lettera:"Devo ammettere di essere stato invidioso della nuova libertà che oggi sembra esserci nei campus. Negli anni cinquanta non era neanche immaginabile. E' difficile da credere, com'è difficile da credere che alle elementari ho visto la scritta "Neri" "Bianchi" sulle fontane d'acqua potabile, in Florida. Si, il mio mondo era alquanto limitato".
In sintesi quindi Fun Home è un memoir a fumetti meraviglioso, un' analisi dettagliata della relazione padre-figlia, il racconto della scoperta di se stessi e dell'affermazione della propria identità, una graphic novel talmente bella da essere stata premiata dalla rivista "Time" come Best Book of the Year 2006.

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