Maus (1973) di Art Spiegelman

Qualche tempo fa un'amica mi ha fatto scoprire un piccolo capolavoro, Maus di Art Spiegelman.

Questo "romanzo a fumetti" narra l'olocausto attraverso gli occhi del padre dell'autore, Vladek, che ne ha vissuto le atrocità in prima persona.
Ciò che viene mostrato è il dramma concreto di persone vere, Vladek e la moglie Anja, esemplificativo di come ebrei prefettamente inseriti nella società e che si sentivano profondamente legati alla propria patria si siano trovati all'improvviso soli, poveri, costretti a inventarsi bunker di fortuna nelle cantine (nei casi migliori) o sotto le latrine.

E' esemplificativo della delicatezza e umanità di quest'opera come il racconto di Vladek si interrompa alle porte di Auschwitz.
Non vengono mai descritti gli orrori più fisici e crudi del nazismo.
Maus non offre soluzioni; l'autore non si sofferma a riflettere sui motivi che potrebbero giustificare ciò che è stato. Dipinge solo quanto è stato, lasciando il lettore ai suoi perché.
Ma Maus non è solo questo; nelle sue pagine viene anche mostrato un difficile rapporto familiare, quello tra Art, l'autore, e Vladek, che gli racconta i suoi ricordi.
Un rapporto da sempre aspro che viene dipinto con franchezza, e con tali particolari e sfumature da non poter che essere autentico.

Una sorpresa tra le pagine di questo volume è una "storia nella storia", ovvero un fumetto, realmente scritto da Spiegelman qualche anno prima di Maus, che racconta del suicido della madre Anja con una disperazione e un realismo toccanti.
Ma il dettaglio che più salta agli occhi è un altro: in Maus gli ebrei sono raffigurati come topi dal corpo umano; i tedeschi come gatti; infine i polacchi (infatti il racconto di Vladek è ambientato in Polonia) come maiali.

Particolare provocatorio che all'inizio può sembrare esagerato, vittimistico; ma che, di vignetta in vignetta, acquista una nuova credibilità, e fa spiccare caratteristiche "roditorie" che inizialmente non vengono prese in considerazione: i topi sono scaltri, veloci, sanno reagire con prontezza di fronte alla necessità e lottano fino all'ultimo e con ogni mezzo che gli fornisce l'unica loro arma, l'ingegno.
Insomma un dettaglio che non fa che rendere più profonda e ricca di sfaccettature quest'opera, assolutamente da leggere.

Commenti

gabri ha detto…
non l'ho mai letto ma adesso non vedo l'ora di trovarne uno per leggerlo
Gabri
Francesco ha detto…
Grande Marina!!
Gea mancava in questo blog e tu ce l'hai presentata come nessun altro poteva! Thanks!
Rosmarina ha detto…
grazie!!
ho cercato di abbreviare il tutto ma a quanto pare ho qualche problemino a sintetizzare XD
Mattia ha detto…
adesso è perfetto!!! brava!!!
Mattia ha detto…
nonostante questi commenti nascessero per elogiare il lavoro fatto per gea si addicono cmq anche a questo post...ciao!

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